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domenica 20 maggio 2018

I COMANDAMENTI POLINESIANI TRA LE CAPANNE DI CEFALU'

Il "Club Méditerranée" di Cefalù
in una fotografia pubblicata nel giugno del 1963
dal settimanale "Tempo"
Agli inizi degli anni Cinquanta, Cefalù si guadagnò una fetta di notorietà internazionale grazie alla presenza del "Village Magique" e delle sue giovani ospiti "francisi", subito diventate motivo di democratica ossessione per notabili e pescatori del luogo.
Negli anni successivi, la proprietà del "Village Magique" passò di mano, dalla rivista femminile "Elle" al "Club Méditerranée", senza perdere i suoi motivi di attrazione e le informali regole di soggiorno.


L'attività del villaggio venne così illustrata nel giugno del 1963 dal settimanale "Tempo" in una didascalia che accompagnò la fotografia riproposta da ReportageSicilia:

"Sul capo di Santa Lucia, a due chilometri da Cefalù, è sorta una delle iniziative turistiche più originali  della Sicilia.
Il 'Club Méditerranée', un'organizzazione francese, ha costruito un villaggio polinesiano con capanne di paglia, per vacanze in libertà: anche gli abiti di tutti i giorni, o i costumi tradizionali, sono messi al bando.
Con 49.000 lire alla settimana i soci del club possono diventare polinesiani d'aspetto e d'abitudini ( nella quota è compreso il vitto ).
Il villaggio è aperto da maggio a tutto ottobre.


Al club possono iscriversi tutti: basta pagare 1.000 lire come quota d'adesione, una quota di 1500 lire l'anno e promettere di osservare i 'comandamenti' turistici che impongono, tra l'altro: di non fare mai uso del telefono durante le vacanze, di non ricordare mai nelle conversazioni la propria attività e le proprie preoccupazioni di ufficio, di dimenticare l'esistenza delle radio portatili, della luce elettrica e delle candele"
  

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