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giovedì 4 gennaio 2018

IL PORTOLANO FAMILIARE DEI PESCATORI DI SICILIA

Giochi di ragazzini
nella borgata marinara palermitana dell'Arenella.
Le fotografie sono di ReportageSicilia
"Le cognizioni che i pescatori siciliani hanno sulla navigazione di piccolo cabotaggio costiero, basate sull'esperienza millenaria tramandata da padre in figlio, costituisce il più ricco portolano verbale esistente.
I proverbi, le credenze e i miti costruiti su questa 'scienza' - ha scritto Sebastiano Tusa in "Santi a mare, ritualità e devozione nelle comunità costiere siciliane" ( Regione Siciliana, 2009 ) - costituiscono il corollario sovra strutturale che ci fa percepire la ricchezza e la complessità di una civiltà che affonda le sue radici remote in un passato millenario che travalica anche la storia scritta.





Da questo sintetico transitare lungo la millenaria storia del rapporto uomo-mare, in sicilia ricaviamo la chiara impressione che il retaggio di quanto si crea di consuetudine e familiarità fin dalla più remota preistoria perdura in periodo storico e giunge fino a noi.
In sintesi, la Sicilia, come tante altre realtà isolane del Mediterraneo, ha vissuto un rapporto con il mare intensissimo, fin dalla più remota preistoria.


Tuttavia, come altrove, anche qui tale rapporto non è stato sempre lineare.
Lunghi periodi della storia siciliana hanno visto la società locale legarsi maggiormente alle risorse della brulla collina interna, relegando a ruolo marginale l'apporto delle risorse marittime e dei dei contatti che attraverso il mare erano garantiti con l'esterno..."

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