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domenica 12 novembre 2017

BRANCATI E IL CONFINE NISSENO TRA IRONIA E MALINCONIA ISOLANA

Mattonella maiolicata a Mazara del Vallo.
Fotografia ReportageSicilia
"Brancati sosteneva che i siciliani di costa orientale, i catanesi e i siracusani, conoscessero l'ironia o, anche, una comicità grossolana: la loro qualità principe sarebbe quella di
'sapere essere insieme personaggi e autori di commedie
L'ironia tempera gli errori'
I siciliani occidentali, fra Agrigento e Palermo, gli sembravano invece privi di ogni capacità di sorriso, e più che mai disposti a elucubrare, a ragionare.
Il confine fra i due atteggiamenti verrebbe a situarsi proprio a Caltanissetta, 'sulle nubi', fra Enna e Nissa:
'Il senso del ridicolo abbandona proprio qui la littoria che da Catania vola a Palermo.
Se il sorriso è una luce, la costa occidentale della Sicilia può dirsi perfettamente al buio'
Nissa, dunque, è la città dove sentimento del comico e sua assenza sfumano; vola la littoria, e perde il riso che l'aveva mossa alla volta di Palermo.
Dalla porta occidentale, proprio da Palermo, Brancati vedeva entrati in Sicilia
'gli arabi, i cavilli, le sottigliezze, l'io e il non io, la malinconia e i musaici'
Dalla porta orientale, da Catania,
'i fenici, i greci, la poesia, la musica, il commercio, l'inganno, la buffoneria e il comico'
A Nissa fanno conflitto sottigliezza e buffoneria, malinconia e inganno.
Arbitro di tutto questo - appunto suo escogitatore - Brancati stesso, un arbitro comico: e la sua invenzione, per pura pazzia narrativa, diventa verità"

ENZO SICILIANO, 
introduzione a "Sogno di un valzer" di Vitaliano Brancati,
Bompiani, 1982

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