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martedì 20 giugno 2017

L'IGNOTO MARINAIO FRANCESE ED IL FUOCHISTA CINESE DI LEVANZO

Il riposo di due vittime delle battaglie in mare della I guerra mondiale nella quiete del cimitero della più piccola delle isole Egadi 


La tomba di un ignoto marinaio francese
sepolto nel luglio del 1917 nel cimitero di Levanzo.
Le fotografia sono di ReportageSicilia

Il cimitero di Levanzo guarda il mare di cala Fredda, poche centinaia di metri dal bianco arco di case del paese che affacciano sul porticciolo di cala Dogana.
Nel camposanto - elevato su tre livelli, a ridosso di un costone roccioso - riposano una cinquantina di levanzari.
Come spesso capita nei luoghi abitati da piccole comunità, sulle lapidi - alcune delle quali datate ai primi decenni del Novecento, quando l'imprenditore trapanese Gaspare Burgarella edificò il cimitero, donandolo agli isolani - si leggono i nomi delle famiglie che per prime abitarono Levanzo: i Campo, i Li Volsi, i Bevilacqua, gli Incaviglia, i D'Angelo.
Visitatori e turisti passano perlopiù indifferenti davanti a quel luogo silenzioso e odoroso di salmastro, diretti a cala Fredda o alla più distante cala Minnola.


La lapide che ricorda il marinaio cinese A Yon Gee,
il cui corpo venne anch'esso recuperato nel 1917 nelle acque
di Levanzo dopo l'affondamento del piroscafo inglese "SS Calliope"
La visita al cimitero di Levanzo riserva però la scoperta di tragedie dimenticate nella storia del secolo scorso: quelle delle drammatiche battaglie navali che costellarono i fondali del Mediterraneo di navi da guerra, mercantili e sommergibili con il loro carico umano di marinai e passeggeri.
Nel 1917, due corpi di due di queste vittime furono trascinati dalla corrente sino alle coste di Levanzo: la pietà isolana volle che entrambi trovassero sepoltura nel piccolo cimitero.
I primi resti si trovano proprio all'ingresso, a fianco della scalinata che conduce verso i tre pianori che accolgono le tombe.




Una lapide così ricorda l'ignoto marinaio francese morto nell'affondamento del piroscafo "Fournier Messaggerie", avvenuto un mese prima al largo della Liguria:

"Qui riposa in pace una vittima della barbarie teutonica, il poveretto e ignoto di nazionalità francese appartenente all'equipaggio del piroscafo Fournier Messaggerie partito da Marsiglia il 12-6-1917 nell'azzurro mare della costa ligure
le misere spoglie vennero raccolte a questa deriva dopo un mese dalla violenta morte il 12-7-1917"


Di questo affondamento, ReportageSicilia non ha trovato alcuna traccia documentaria, neppure nell'affollatissimo archivio di internet.




La seconda lapide ricorda invece una vittima di un più documentato episodio di guerra accaduto al largo di San Vito Lo Capo nell'aprile del 1917.
Quel giorno, il sommergibile tedesco U-65 affondò il piroscafo inglese "SS Calliope", varato nel 1901 a Middlesbrough.
La nave era partita da Cardiff con destinazione Malta, carica di carbone.
Nell'affondamento dell'"SS Calliope", persero la vita almeno 6 persone, mentre altre furono tratte prigioniere.
Il corpo di una delle vittime - A Yon Gee, uno dei fuochisti di origine cinese imbarcati sul piroscafo - venne ripescato nelle acque di Levanzo ed anch'esso seppellito nel piccolo cimitero dell'isola.
La pietra funeraria che ricorda A Yon Gee si trova sul primo pianoro del camposanto, accanto ad altre tombe di levanzari e così riassume la fine del fuochista cinese:

"A Yon Gee, nato ad Hong Kong ( cantone Chinese ) l'anno 1884 vittima della vile rappresaglia teutonica il poveretto era fuochista a bordo del piroscafo inglese Calliope silurato il 10-4-1917 nel mare di San Vito Lo Capo e venuto a questa deriva il 13-4-1917"




Fra i primi a scrivere delle sepolture dell'ignoto marinaio francese e di A Yon Gee a Levanzo fu, agli inizi degli anni Cinquanta dello scorso secolo, la studiosa Jole Marconi Bovio.
Oggi, gli anziani levanzari raccontano ai visitatori più attenti alla storia locale la vicenda di queste due vittime della I prima guerra mondiale che le correnti marine hanno restituito per sempre alla terra della loro isola.




Nella quiete composta di un cimitero che guarda un magnifico mare, Levanzo testimonia così il dramma della I guerra mondiale, con le sue vittime rimaste senza nome e per sempre lontane da quelli che furono i luoghi della loro vita.  

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