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giovedì 28 luglio 2016

LA CHIESETTA DI MARIA SANTISSIMA GUARNERI A CEFALU'

Solitario e perfettamente inserito nel paesaggio agreste da cui prese forma agli inizi del Novecento, l'edificio racconta un capitolo di storia devozionale delle comunità nelle Madonie

La facciata di Maria Santissima Guarneri,
ai margini di un bosco nel territorio di Cefalù.
La costruzione dell'edificio risale al 1909.
Le fotografie del post sono di ReportageSicilia

 Il territorio delle Madonie vanta un patrimonio storico, artistico e monumentale cresciuto nei secoli in stretto rapporto con le ricchezze ambientali ancora oggi presenti in quest'area della provincia di Palermo.
Accanto agli esempi più noti e preziosi dell'architettura dei centri urbani - da Castelbuono alle Petralie, da Gangi a Collesano, da Polizzi Generosa ad Isnello - esistono molti edifici così detti "minori", testimoni di quella civiltà agreste e pastorale che ha segnato sino a qualche decennio fa la vita quotidiana madonita.





Uno di questi esempi è la piccola chiesa di Maria Santissima di Guarneri, costruita a partire dal 1909 ai margini dell'omonimo bosco nel territorio di Cefalù.
La costruzione dell'edificio - con le sue linee razionali che poco concedono all'elemento decorativo - venne promossa dalla famiglia Di Francesca, proprietaria del terreno.
Lo stretto legame con le più "colte" matrici architettoniche cefaludesi è suggerito dalla presenza di due piccole torri campanarie, sul modello della chiesa-fortezza del Duomo di Cefalù ( un motivo presente anche nella chiesa del Santuario di Gibilmanna ).


  
La chiesetta - dipendente dalla parrocchia della frazione di Sant'Ambrogio - diventò all'epoca il luogo di culto per decine di famiglie di contadini, allevatori e pastori altrimenti tagliati fuori dalla possibilità di frequentare agevolmente un luogo di preghiera e devozione.




Maria Santissima di Guarneri - collocata ai margini di un bosco quasi integro e con una magnifica vista sul Tirreno e sul cono di Alicudi - si pone così come un modello di architettura religiosa siciliana nata e pensata agli inizi del Novecento in funzione dei bisogni di una piccola comunità di persone.




Questa vocazione coinvolge il visitatore che si imbatta nella chiesetta sia per mirata curiosità sia dopo un girovagare senza precisa meta; in entrambi i casi, difficilmente sarà possibile rinunciare ad una sosta ed al pensiero dello strettissimo legame fra l'edificio e l'identità paesaggistica e umana del suo territorio. 

   

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