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mercoledì 27 agosto 2014

COSTE E MARE DELL'ISOLA IN UNA GUIDA D'INIZIO NOVECENTO

Il volto dei litorali occidentali siciliani in un opuscolo pubblicato nel 1921 dalle Ferrovie dello Stato e del Touring Club Italiano

Pescatori siciliani in una delle fotografie
che illustrarono il primo volume
della guida regionale della Sicilia,
edita dalle Ferrovie dello Stato e dal Touring Club Italiano 

La selezione di immagini riproposta da ReportageSicilia ritrae alcune località costiere dell'isola fotografate nei primi due decenni dello scorso secolo.
Gli scatti illustrarono il I volume dell'opuscolo "Sicilia", edito nel 1921 dalla direzione generale delle Ferrovie dello Stato con il concorso del Touring Club Italiano.
La pubblicazione, composta da 88 pagine, raccoglie fotografie ed informazioni storico-artistiche su località delle province di Palermo, Messina, Trapani ed Agrigento;  un secondo volume, edito nello stesso anno, passa in rassegna le altre province dell'isola.


La copertina della guida,
illustrata da Fabio Cipolla
con l'immagine della chiesa palermitana
di San Giovanni degli Eremiti

Dopo la bella copertina dedicata alla chiesa palermitana di San Giovanni degli Eremiti e disegnata da Fabio Cipolla,  l'introduzione della guida riassume brevemente la storia siciliana partendo da questa premessa:

"Nessuna regione fu tanto desiderata e contesa come la Sicilia, che per la sua posizione geografica, pel clima e per la fertilità del suolo rappresentava una magnifica terra di conquista.
Situata fra il continente europeo e l'Africa, fu campo di battaglia dei popoli che si contendevano l'egemonia del Mediterraneo e su di essa furono sempre rivolti gli occhi dei più cupidi dominatori..."



Sopra, il profilo di capo Zafferano, e, sotto,
il castello di San Nicolò l'Arena


Le considerazioni espresse dall'anonimo estensore dell'opuscolo appaiono oggi accademiche; all'epoca furono però profetiche dell'ultima invasione subìta dalla Sicilia - appena ventidue anni dopo la pubblicazione della guida - da parte delle forze anglo-americane.

Nel 1921, intanto, lo sviluppo della rete ferroviaria in Italia era in piena crescita: in Sicilia, dagli 893 chilometri nel 1886, si era passati nel 1912 a 1563, destinati a diventare 2182 alla vigilia della seconda guerra mondiale.



La costa di Termini Imerese,
con il monte San Calogero e le Madonie
"ritoccate" da una fitta nevicata




In quest'ottica, la pubblicazione di una collana turistica dedicata alle regioni da parte delle Ferrovie dello Stato costituiva una significativa iniziativa promozionale; a questo scopo, la guida siciliana conteneva anche indicazioni su località di minore interesse turistico ma allora dotate di stazioni ferroviarie ( da Santo Stefano di Camastra a Venetico-Spadafora, da Campofelice di Roccella a Trabia, da Gibellina a Partanna, da Campobello di Mazara a Paceco ).
Singolare e oggi preziosa a fini documentari è poi la segnalazione delle "stazioni di campagna", sperdute nelle aree agricole o zolfifere dell'isola: BambinaTerrenove, Marausa, SpagnuolaRagattisi, S.Leonardo, Torri, Cordova, Zappulla...  
La qualità documentaria di questi opuscoli venne assicurata dalla collaborazione con il Touring Club d'Italia, che proprio in quegli anni stava curando la pubblicazione delle prime "Guide Rosse" regionali ( quella dedicata alla Sicilia risale al febbraio del 1919 e conteneva una introduzione storico-artistica di Paolo Orsi ).



Due immagini della spiaggia palermitana di Mondello,
in un periodo non lontano dalla bonifica dell'area paludosa


Nella stessa introduzione del volume delle Ferrovie dello Stato, è poi contenuta un'indicazione che nelle intenzioni dell'autore vuole essere un invito al viaggio nell'isola:

"La Sicilia è ottima stazione climatica universalmente apprezzata pel suo clima dolce e temperato che presenta una grande uniformità e piogge moderatissime, tanto che la Commissione speciale inviata da Londra dalla Rivista di Scienze Mediche Lancet, scrisse che 'il calore, la dolcezza, la purezza e l'uniformità sono le caratteristiche predominanti del clima dell'isola"



La borgata palermitana di Sferracavallo
e un tratto di costa nei pressi di Santa Flavia



Le immagini riproposte nel post - simili a  bozzetti - sono accreditate agli archivi delle Ferrovie dello Stato ed Alinari, oltre ad alcuni fotografi autori di reportage in Sicilia tra fine del secolo XIX e gli inizi del XX: G.Crupi, F.Curreri, G.D'Agata, W.von Gloeden, E.Giannone, C.Grassi, G.Guzzanti, G.Incorpora, E.Interguglielmi, A.Leone, V.Lo Cascio, G.Nicotra, Schlatter e Urbano.


Il profilo dell'isolotto di Isola delle Femmine,
e, sotto, l'isola di Ustica




  
La pubblicazione si segnala infine per i raffinati contenuti grafici di testate e titoli, disegnati in stile liberty dal pittore, illustratore e decoratore piemontese Paolo Antonio Paschetto ( 1885-1963 ), ricordato come autore del bozzetto della Repubblica Italiana.


Uno dei contributi grafici liberty
della guida siciliana realizzati
da Paolo Antonio Paschetto

La Colombaia di Trapani

Il porto di Mazara del Vallo

Il porto di Marsala

Gregge di capre lungo una spiaggia a Sciacca

Barche di pescatori a Milazzo

La costa di capo d'Orlando

La quarta di copertina della guida,
con il tradizionale logo della Trinacria







  

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