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mercoledì 2 luglio 2014

I PESCI DELLO STRETTO

Spatole, aragoste, sauri, aragoste, tonni e pesce spada fotografati da Alfredo Camisa nel 1960 per l'opera "Lo Stretto di Messina e le Eolie", edita dall'ACI


"Nello Stretto si pescano circa centocinquanta varietà di pesci, ma ben più numerose sono le specie che si incontrano in questo tratto di mare, che è via di migrazioni periodiche della fauna ittica ed è più ricco di plancton dei mari contigui.
Talvolta la corrente montante getta sulle spiagge di Ganzirri i pesci del mar profondo, fosforescenti e di forme inconsuete".
Questa didascalia accompagna le fotografie di Alfredo Camisa pubblicate nel 1960 nel volume "Lo Stretto di Messina e le Eolie" edito dall'Automobile Club d'Italia per la collana "Italia Nostra".




Le immagini di Camisa - riproposte nel post da ReportageSicilia - offrono una rassegna delle specie ittiche ancora oggi presenti nel braccio di mare che separa la Sicilia dalla Calabria: tonni, spatole, sauri ed aragoste.
Nel volume, sono inoltre presenti alcune fotografie di pesce spada e di barche utilizzate dai pescatori di Ganzirri per la cattura di questa pregiata specie ittica.




Nelle didascalie, si spiega che "lo spada vive in acque profonde, ma al tempo della riproduzione, da aprile all'estate, sale verso la superficie e si avvicina alla costa. 
I pescatori credono che a primavera passi lo Stretto tenendosi sotto la costa calabra e che più tardi ritorni seguendo l'opposta riva.
Un emigrato rimpatriato dal Mar dei Caraibi ha fatto cambiare negli ultimissimi anni il metodo di caccia allo spada.



Sino a poco tempo addietro, l'antenniere arrampicato sulla vertiginosa antenna della feluca, vigilava le acque e guidava a voce il moto di una più piccola lancia a remi, che pure aveva un uomo in vedetta, il fariere, in cima ad un palo. 
Spettava a questi, avvistato a sua volta il pesce, di condurre la barca a tiro di fiocina dalla preda.
Oggi le feluche portano in prora una passerella, un gigantesco becco lungo più della barca.
Allorché la vedetta, sull'antenna, avvista la preda a fior d'acqua, pilota la barca sino a portare l'estremità della passerella ove sta il fiociniere al disopra dell'ignaro pesce spada.




Le barche dotate di passerella si sono moltiplicate, negli ultimi quattro anni, con sbalorditiva progressione, e da meno di dieci che erano sono ora più di quattrocento.
Lo spada, che forse è il più veloce dei pesci, misura in genere due metri e più di lunghezza e pesa dai settanta ai duecento chili; una barca riesce a catturare anche quattro, cinque esemplari durante una giornata fortunata. 
Al termine della faticosa battuta il pescatore trattiene per sé la parte interna della coda, la 'stringa', boccone prelibato...". 


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