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giovedì 12 giugno 2014

IL 'TEATRINO' ACRESE DI BUFALINO

La suggestione del piccolo teatro greco-romano di Palazzolo Acreide in una pagina dello scrittore comisano e nelle vecchie fotografie di Carlo Brogi

Il teatro greco-romano di Palazzolo Acreide.
Le immagini riproposte da ReportageSicilia
sono di Carlo Brogi e vennero pubblicate nel 1930
nell'opera di Enrico Mauceri "Siracusa e la Valle dell'Anapo",
edita dall'Istituto Italiano d'Arti Grafiche

"Infine, se non vorrete tuffarvi nel fervore industriale di Augusta, nel suo porto brulicante di navi, nelle sue cupe raffinerie; e neppure ricercare in paesini come Avola, Francofonte, Rosolini, Floridia e nelle loro fertili vigne e campagne l'ultima energica traccia della morente età contadina, è verso Palazzolo Acreide che vi converrà volgere i passi.
Dove non solo piace la fisionomia settecentesca e insieme moderna dell'abitato, ma seducono le rovine d'epoca greca.





Il teatro, soprattutto ( che si vorrebbe chiamar teatrino ), quasi intatto nella grazia delle sue minime proporzioni, così segreto... sì da dare un'immagine di imprevista, familiare intimità. 
Qui, per i seicento spettatori che a malapena potevano accedervi, la parola della tragedia è difficile che assumesse il timbro d'un impervio messaggio del fato; bensì doveva suonare con la mestizia d'un umano cordoglio: 
'Ah, le sorti degli uomini! Una spugna bagnata le cancella come una pittura..'". 
Così nel 1995 Gesualdo Bufalino invitò i lettori de "Il fiele ibleo" ( Avagliano Editore ) a visitare Palazzolo Acreide ed il suo piccolo teatro di età tardo-ellenistica, poi rimaneggiato in epoca romana.
Meno conosciuto rispetto ai suoi fratelli maggiori di Siracusa, Taormina e Segesta, l'emiciclo palazzolese affascina per la sua nuda e scabra bellezza, incisa con maestria nella dura roccia e scandita da 12 gradini con sedili sovrapposti.
Fra i primi studiosi ad interessarsi del teatro e dell'area archeologica dell'antica Akrai fu Gabriele Judica, uno dei pochi mecenati presenti nell'ampia classe baronale siciliana dei secoli XVIII e XIX https://www.facebook.com/circolo.gabrielejudica






I meriti del barone - di cui rimane memoria nel poderoso libro "Le antichità di Acre"  - non furono allora del tutto onorati dai suoi collaboratori se, come scriverà decenni dopo Enrico Mauceri"il benemerito patrizio mise alla luce le antichità acresi esplorandone il suolo e ricavandone un ricco materiale ,disgraziatamente ora disperso".
Di questo piccolo teatro ReportageSicilia ripropone alcune non comuni fotografie scattate da Carlo Brogi e pubblicate nel 1930 dall'opera di Mauceri "Siracusa e la valle dell'Anapo", edita dall'Istituto italiano d'Arti Grafiche di Bergamo.




Oltre alle immagini del teatro e dei "santoni" - 12 raffigurazioni scultoree femminile scolpite nella roccia, poco lontano dal paese - il post ripropone anche due vedute di Palazzolo Acreide, che Brogi fissò cogliendone l'ordinato sviluppo urbano degli inizi del Novecento.

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