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martedì 24 aprile 2012

PASQUALINO, I SUOI PUPI IN UN DOCUMENTARIO

Un piccolo pupo ricevuto quando era bambino, fedele compagno dei suoi sogni notturni.
Il destino di Antonio Pasqualino ( 1931-1995 ) – il medico palermitano fondatore in città nel 1975 del Museo Internazionale delle Marionette http://www.museomarionettepalermo.it/, intitolato al suo nome – è stato forse segnato da quel regalo: un punto di partenza di una passione che lo avrebbe portato a collezionare, ordinare e studiare i pupi raccolti nell’isola degli anni Cinquanta fra ‘pupari’ e rigattieri siciliani.

Antonio Pasqualino all'interno dei magazzini del Museo Internazionale delle Marionette di Palermo, da lui fondato nel 1975.
Medico e cultore della storia dell'Opera dei pupi, ha collezionato e studiato migliaia di pupi, marionette, ombre, figure animate ed accessori di scena provenienti da tutto il mondo.
Alla sua figura è stato di recente dedicato il documentario "L'infanzia di Orlandino. Antonio Pasqualino e l'Opera dei pupi", realizzato da Matilde Gagliardo - nipote dello studioso - e Francesco Milo

In seguito – grazie alla collaborazione della moglie danese, Janne Vibaek – Pasqualino avrebbe ampliato la sua collezione con marionette, burattini, ombre, attrezzature sceniche e cartelli, per un totale di oltre 3.000 pezzi da tutto il mondo.
Oggi quel patrimonio di tradizioni popolari – arricchito anche da marionette del nord Italia, europee, africane, vietnamite e del Rajastan - può essere ammirato all’interno del Museo palermitano di vicolo Niscemi.

Antonio Pasqualino e la moglie, la danese Janne Vibaek, sua collaboratrice nella raccolta e nello studio di pupi e marionette.
Il documentario dedicato al fondatore del Museo palermitano raccoglie le testimonianze dei familiari e degli amici dello studio, insieme ad interventi - fra gli altri - di Mimmo Cuticchio, Vincenzo Argento, Enzo e Nino Mancuso
Di fatto, la struttura che porta il nome del medico-studioso è l’istituzione culturale dal maggiore respiro internazionale vantato da una città dove le odierne cronache culturali vivono un periodo di stagnazione.
All’opera ed alla figura di Antonio Pasqualino, a 17 anni dalla morte, è ora dedicato il documentario “L’infanzia di Orlandino. Antonio Pasqualino e l’Opera dei pupi”, che è insieme la storia della sua passione per i ‘pupi’ e della Palermo dello scorso secolo, nei decenni in cui maturò la progressiva perdita della tradizione dell’Opera, soprattutto nel decennio 1989-1999.
Il documentario, che verrà presentato giovedi 26 aprile alle 18.30 all’interno del Museo, è opera di Matilde Gagliardo – nipote di Antonio Pasqualino – e Francesco Milo.

Uno degli oltre 3.000 oggetti conservati all'interno del Museo fondato da Antonio Pasqualino: un pupo palermitano datato 1910 del teatro di
Gaspare Canino.
Il documentario "L'infanzia di Orlandino" racconta l'attività di ricerca e di recupero dei pupi siciliani che il medico e studioso palermitano portò avanti soprattutto negli anni immediatamente successivi al secondo dopoguerra.
L'immagine  - e quella sottostante - sono tratte da materiale promozionale messo a disposizione dal Museo Internazionale delle Marionette
L’opera, che ha vinto a Firenze il premio ‘Alida Valli’ come migliore Mediometraggio nell’ambito del ‘Festival Internazionale di Cinema e Donne’, raccoglie le testimonianze, fra gli altri, di Janne Vibaek, Mimmo Cuticchio, Gabriella Saladino, Francesco Agnello, Enzo e Nino Mancuso, Gioacchino Lanza Tomasi e Roberto Andò.
Determinante per la forza del racconto dedicato ad Antonio Pasqualino è il ricorso alle fotografie ed alle testimonianze familiari, ordinate dalla Gagliardo.

Teste di pupi siciliani, reperti che Pasqualino raccolse fra pupari, rigattieri e privati nella Sicilia del secondo dopoguerra.
L'immagine è tratta dal numero 65 della rivista 'Sicilia', edita da Flaccovio 
Così, la documentazione presente nell’”Infanzia di Orlandino” – in gran parte inedita e con preziosi spezzoni di spettacoli dell’Opera dei pupi – diventa anche un tributo a quella forma nobilissima di cultura popolare siciliana così amata da Pasqualino: uno studioso, così come lo ha ricordato recentemente il regista Roberto Andò, "capace di considerare il mondo del fantastico la cosa più seria creata dall'uomo". 

Dei ed eroi dell'epica indiana, wayang golek, marionette a bastone giavanesi.
Nel documentario a lui dedicato - che verrà presentato giovedi 26 aprile alle 18.30, all'interno del Museo palermitano - si racconta la storia di un medico e collezionista che, con i suoi studi, ha fornito una visione internazionale delle tradizioni popolari legate al teatro dei pupi





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